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NewsSezioni #Canzone, #Multimediale, #Teatro | Lectio Magistralis di Massimo Cacciari sull’Enigma del Bello

Sezioni #Canzone, #Multimediale, #Teatro | Lectio Magistralis di Massimo Cacciari sull’Enigma del Bello



Mercoledì 11 Maggio scorso, nella cornice della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, gli studenti di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini hanno assistito ad una Lectio Magistralis tenuta dal professor Massimo Cacciari – filosofo e noto opinionista, nonché ex sindaco di Venezia – invitato a parlare di quello che si può definire “l’Enigma del Bello”, in occasione di un percorso intrapreso dalla Regione Lazio e dal Presidente Nicola Zingaretti, volto a raccogliere il numero di firme necessario a far riconoscere il Comune di Civita di Bagnoregio in Viterbo Patrimonio dell’Umanità.

A seguito di una breve introduzione all’evento e all’argomento da parte del Presidente Nicola Zingaretti, il prof. Ciacciari è stato invitato sul palco per tenere la sua lezione, di cui cercherò di riportare un estratto qui di seguito.

Da una prima disamina delle condizioni necessarie affinché possa nascere ciò che si ritiene “bello”, il prof. Cacciari pare aver individuato (come altri prima di lui, lascia intendere) l’accostamento di più elementi differenti, sottolineando in particolar modo l’importanza del rapporto che intercorre fra essi all’interno di quella che viene definita “l’Opera” (motore del piacere estetico); rapporto che seppure ad uno sguardo superficiale può risultare casuale, nasconde in realtà un valore intrinseco matematico, perfetto, che risponde a precise leggi (si può ad esempio pensare alla sinusoide, alla sezione aurea, la successione di Fibonacci, o anche, più prosaicamente alla regola dei terzi in fotografia); leggi che se rispettate, producono tra questi elementi un’armonia, elemento indispensabile alla costruzione del “bello”. Cacciari prosegue facendo riferimento alla visione dell’estetica per i greci in seno alla perfezione: l’oggetto perfetto non è più tale quando anche solo uno degli elementi che lo compongono viene corrotto. Con un salto di poco meno di un millennio, Cacciari ci porta nel Medioevo occidentale e contestualizza il concetto di via pulchritudinis, per cui l’estetica risiederebbe nel cammino verso Dio, nonché verso la spiritualità a discapito dell’esistenza terrena. A sostegno di tale enunciato, l’oratore porta ad esempio i timori (mossi appunto da fede cristiana) nutriti dal filosofo danese Søren Kierkegaard nei confronti della rappresentazione del Crocifisso: rappresentare Dio per mezzo di un atto violento quale la crocifissione parrebbe oltremodo inadeguato, senonché il popolo cristiano riconosce dietro tale atto violento la resurrezione di Cristo, il miracolo, nonché l’ascensione al regno dei cieli e perciò la trascendenza. Questo è un altro degli elementi individuati dal prof. Cacciari come necessari alla costruzione di un’estetica: trascendere ciò che si ha di fronte e riconoscervi invece un oggetto altro o un significato è una condizione indispensabile affinché noi si possa attribuire a qualcosa un valore estetico. Quando osserviamo un dipinto non vediamo una tela e della tempera, bensì “camminiamo all’interno di quel quadro” – sottolinea Cacciari – operiamo “un gioco (nell’accezione più seria del termine), unico contesto in cui seguiamo tutte le regole” (si può pensare al concetto di Homo Ludens di Johan Huizinga) e attraverso cui diamo un significato a ciò che vediamo rappresentato nel dipinto (o meglio, nell’opera). Non a caso i Prigioni di Michelangelo rivelano come egli vedesse l’opera nel blocco di marmo prima ancora di scalfirlo.

Seppure anche enunciati questi assunti l’Enigma del Bello non possa dirsi risolto, il prof. Cacciari ritiene sia urgente domandarsi se al giorno d’oggi si sia ancora in grado di operare questa trascendenza, ma soprattutto se si sia ancora in grado di provare amore per la ricerca del bello. A conclusione della sua Lectio Magistralis, l’oratore si è augurato che chi di dovere fosse in grado di riconoscere in Civita di Bagnoregio un luogo meritevole, proprio per la sua bellezza, di venire dichiarato Patrimonio dell’Umanità.

Articolo a cura di Marco Minciarelli

Studente sezione #Multimediale

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini è un Laboratorio di Alta Formazione artistica del teatro, della canzone e del multimediale della Regione Lazio attivato a partire dal 2014 attraverso finanziamenti europei e gestito da DiSCo, Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione alla conoscenza.

 

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