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In evidenzaVoci per la libertà – Una canzone per Amnesty: Vent’anni di musica in difesa dei diritti umani

Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty: Vent’anni di musica in difesa dei diritti umani



 

Il 10 dicembre a Officina Delle Arti Pier Paolo Pasolini il festival Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty ha festeggiato i suoi vent’anni di attività con la presentazione di un libro, intitolato alla manifestazione, che racconta  due decenni di esperienze intense e di passione. Una cura e una dedizione che hanno portato il piccolo festival nato a Villadose, in provincia di Rovigo, nel 1998, a diventare una realtà unica nel panorama dei festival musicali del nostro Paese.

Voci per la libertà ha infatti dato vita a tantissimi eventi culturali e musicali in tutta Italia, favorendo l’espandersi di una cultura che, come sottolinea l’ideatore e direttore artistico Michele Lionello: “partendo dal cuore vuole essere un megafono per tutte le voci che hanno un messaggio di rispetto e tolleranza da diffondere”; e proprio parlando del volume ha dichiarato: “l’ambizione di raccontare in un libro questa esperienza è la conseguenza del nostro coerente impegno al fianco di Amnesty International per i diritti umani che Voci per la libertà porta avanti da sempre, in un connubio fra arte e musica che ha visto susseguirsi sul palco del festival alcuni dei musicisti italiani più importanti e significativi. Si tratta dell’avventura umana di un gruppo di visionari che adesso, a distanza di vent’anni vedono colmata una piccola parte del loro impegno”.

I primi vent’anni di questa grande storia sono dunque raccontati fra scritti e scatti fotografici attraverso i tanti personaggi illustri che sono stati protagonisti del festival, come Daniele Silvestri, Ivano Fossati, i Modena City Ramblers, Paola Turci, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Mannarino, Edoardo Bennato, Nada Malanima, i Perturbazione, Piotta, i The Sun. Alle loro testimonianze si alternano quelle degli organizzatori, e degli artisti emergenti che in questi ultimi anni hanno ricevuto il prestigioso premio dedicato ai nuovi talenti della musica italiana. Fra questi c’è anche Carlo Valente, neodiplomato del Laboratorio creativo di Officina Pasolini, vincitore dell’edizione 2017 del “Premio Amnesty Emergenti” con il brano “Tra l’altro”, proposto live a fine serata insieme al secondo videoclip sulla canzone. Prima di lui, dopo la band Amarcord, si sono esibiti anche altri giovani artisti che hanno appena concluso il loro percorso formativo a Officina Pasolini: Paola Bivona, Rita Ferraro, Francesco Anselmo, Marat.

Numerosi sono stati inoltre gli ospiti intervenuti alla serata. Fra loro Giovanni Stefani, Presidente di Voci per la libertà, che ha raccontato i tanti cambiamenti della manifestazione dalla sua nascita ad oggi: “da quel lontano 1998 è cambiato tutto. Siamo cambiati noi e il mondo intorno a noi, ma per quanto riguarda Voci per la libertà, che qualche anno fa è diventato un festival artistico con eventi di arte moderna, cinema, performance teatrali, mostre fotografiche, posso dire, paradossalmente che non è cambiato niente”.

Antonio Marchesi, Presidente di Amnesty Italia, dopo aver sottolineato l’importanza del legame fra Amnesty, la musica e i diritti umani, è invece salito sul palco per sottolineare le importanti battaglie che ancora sono da affrontare, come la questione dei migranti “su cui gravano delle politiche europee che continuano ad essere in contraddizione con le esigenze di chi fugge dalla guerra”.

 

 

Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini è un Laboratorio di Alta Formazione artistica del teatro, della canzone e del multimediale della Regione Lazio attivato a partire dal 2014 attraverso finanziamenti europei e gestito da DiSCo, Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione alla conoscenza.

 

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